La vuvuzela è diventata famosa durante i mondiali del 2010 in Sudafrica che si sono tenuti dall’11 giugno all’11 luglio 2010. Al bordo campo infatti sembrava ci fossero sempre enormi sciami di vespe. Il continuo ronzio che faceva da sottofondo a tutte le partite era dovuto alla trombetta che ha infastidito calciatori, telespettatori e cronisti: la vuvuzela.Si tratta di una trombetta ad aria di plastica lunga circa 65 cm.
La trombetta rappresenta in Sudafrica un vero e proprio simbolo del calcio e viene comunemente usata a partire dagli anni ’70 dai tifosi che assistono alle partite. Durante i mondiali era stato largamente discusso se vietare o meno la trombetta negli stadi.
Per tanti spettatori il suono della vuvuzela rappresentava infatti solo un fastidioso ronzio che rendeva la manifestazione sportiva meno piacevole del solito. Con la giustificazione, poi rivelatasi non veritiera, che la trombetta fosse un elemento tradizionale della cultura sudafricana, la FIFA decise nel 2008 di permettere la presenza delle vuvuzela negli stadi. Le vuvuzelas non appartengono al repertorio culturale zulu e possono quindi essere vietate senza calpestare nessun tipo di tradizione, inoltre non derivano dal corno di koudou e non affondano le loro radici nella musica etnica, bensì nascono negli anni ’70 da Freddie “Saddam” Maake.
La UEFA ha bandito la trombetta dalla Champions League, Europa League e dal Campionato europeo di calcio che si terrà dall’8 al 1 luglio 2012 in Polonia e Ucraina. Anche in altre competioni sportive la vuvuzela è stata vietata a causa del forte fastidio causato, come ad esempio al Torneo di Wimbledon, alla Coppa del Mondo di rugby 2011 ed ai Giochi della XXX Olimpiade. Anche molti club inglesi che partecipano al campionato calcistico hanno deciso di bandire la trombetta dagli stadi.